Tempo fa, durante uno discussione con un cuoco siciliano sul modo di eseguire la pasta con le sarde, quest’ultimo mi disse che tutti coloro che inseriscono la salsa nel condimento, inquinano la pasta …. punti di vista, ma sopratutto di gusti. Quella che vi presento è quindi, secondo il cuoco di cui sopra, la versione “inquinata”, ma io ve ne garantisco la bontà, sempre che vi piaccia il genere! Per quanto riguarda le origini di questa pasta – aspetto conferme dai miei corregionali – è Palermitana doc. In altre città siciliane si prepara, ma con varianti che comunque prendeno sempre spunto dalla classica ricetta palermitana. Questa stessa versione, è oggetto di variazioni … alcuni non mettono il pangrattato ma scagliette di mandorle, altri prevedono un passaggio al forno, altri, come me, aggiungono la salsa di pomodoro. Divertente è poi la versione “pasta chi sardi a mari” dove per sarde a mare si intende un piatto, che possiede tutti gli ingredienti della pasta con le sarde, tranne le sarde che, per l’appunto, sono rimaste “a mare”…..che popolo ironico che siamo!
Ingredienti per 6
500 gr. di bucatini
300 gr. di sarde già diliscate
250 gr. di finocchietto selvatico già cotto e tritato
40 gr. di pinoli
40 gr. di uvetta sultanina
2 acciughe
100 ml di salsa di pomodoro già condita
1 bustina di zafferano (facoltativo)
1 cipolla
sale e pepe q.b.
1 bicchiere e 1/2 (di carta) di olio evo
100 gr. di pangrattato
noce moscata
Ho messo a bollire, in una capace pentola, un bel mazzo di finocchietti. Dopo averli scolati, conservando l’acqua di cottura, ho pesato quelli che mi servivano per la ricetta (250 gr) e li ho tritati con un coltello. Gli altri li ho conservati per fare queste. Ho messo la cipolla, anch’essa tritata, in una capace padella, con 1 bicchiere di olio d’oliva e ho aggiunto due acciughe. Una volta che la cipolla si è stufata e le acciughe disciolte, ho messo i pinoli, l’uvetta, i finocchietti, la salsa e per ultimo le sarde. Dopo qualche minuti di cottura, si schiacciano le sarde in modo da amalgamarle a tutto il resto. Ho aggiunto qualche mestolo dell’acqua di cottura dei finocchietti per mantenere il sugo morbido. la cottura è abbastanza veloce, circa 10/15 minuti da quando si aggiungono le sarde. Si regola di sale e pepe e a fine cottura si aggiunge la noce moscata, 1/2 bicchiere di olio (ci sta proprio) e, se volete, lo zafferano (io lo ometto).
Mentre si prepara il condimento si mette la pentola per la pasta, utilizzando anche la rimanente acqua dei finocchietti opportunamente salata. Il formato più adatto per questo tipo di pasta è il bucatino che io non amo particolarmente ma che, in questo caso, come anche nella pasta col broccolo arriminato, ci vuole proprio. Dopo avere scolato i bucatini, si “arriminano” con quasi tutto il condimento e, come si fa per un risotto, si lascia qualche minuto a riposare. Quando si passa all’impiattamento si aggiunge ancora condimento e si spolvera con il pangrattato, precedentemente “atturrato” e condito con sale e un poco di olio.
Stefania O dice
Evviva l’inquinamento!!!!
Ylenia dice
Io la faccio proprio come te, e se si tratta di pasta inquinata posso dire viva l’inquinamento, la adoro fatta così! Non metto lo zafferano perchè dalle mie parti (vivo in provincia e non a Palermo city) non si mette. Buon pomeriggio e grazie per la splendida visione
L'avvocato nel fornetto dice
Grazie a te per il tuo passaggio.
gloria cucè dice
Anche mia madre la fa col pomodoro ed è buonissima e non sapevo fosse inquinata, ci basta che a volte lo siano le sarde!
L'avvocato nel fornetto dice
Infatti è questione di gusti!! A me piace così e, a quanto pare, non sono la sola. Ciao Gloria
Danita dice
Daiii, ma questo tuo blog è fonte di ispirazione sicula 🙂 E questa, questa dove la metti?? Vabbe, anche se non la riposti puoi partecipare lo stesso, tanto è in prima pagina, basta che metti il banner 😉
L'avvocato nel fornetto dice
Non l’avevo considerata perchè mi pareva di avere già visto una pasta con le sarde.