Quando realizzo questi taralli, ritorno indietro nel tempo. Li sfornava mia nonna e poi anche mia zia Rosa, che purtroppo è andata via troppo presto lasciandomi però tante ricette che, piano piano, vi racconterò. Ma se la zia si chiamava Rosa, direte voi, chi è questa Carmela? Enigma presto sciolto; Carmela è la mamma di una mia “vecchia amica” (anzi, dice lei, l’amica di sempre), che abita in un paesino dell’entroterra siciliano (Aliminusa) a pochi chilometri dal paese di mia zia Rosa (Cerda). I taralli vengono realizzati in entrambi i paesi e, poichè non riuscivo a trovare questa ricetta (col blog non succederà più), l’ho carpita alla zia Carmela. La spiegazione passo passo della ricetta è stata, a dir poco, esilarante, ricca di particolari e di accorgimenti di altri tempi, sopratutto per la realizzazione della velata. Una volta avuta la ricetta, decidiamo, con la mia “cara” amica, di realizzarli. Per tutti gli amici che attendevano la ricetta.
Ingredienti Taralli
1 kg di farina 00
200 gr di zucchero
250 gr di strutto
4 uova
250 ml di latte
buccia grattuggita di 1 limone
pizzico di sale
1 bustina di lievito per dolci
25 gr ammoniaca
Ingredienti velata
1 kg di zucchero semolato
125 ml di latte intero
125 ml di acqua
la buccia di un limone
Si mette la farina a fontana su una spianatoia, si fa un buco centrale e si aggiungono tutti gli altri ingredienti, lavorandoli come per una frolla. L’impasto risulta abbastanza morbido. Dopo averlo messo un pò in frigo a compattarsi, si fanno dei rotolini sottili, circa un dito e lunghi 30 cm. E’ ovvio che se volete realizzarli più piccoli, li accorciate quanto volete; quella che vi indico è la misura standard di questi dolci. A questo punto ripiegate su se stesso il “serpentello”, divindendolo, senza spezzarlo, a metà e lo attorcigliate tenendo ferma una delle due estremità. Unite ad anello. Cavoli….lo rileggo e sembra complicato….guardatevi le foto!!!
Non sono troppo carini?
Se siete già a questo punto, disponeteli su una teglia con carta forno e leggermente distanziati ad una temperatura di 200° il tempo necessario a colorarsi leggermente.
Cominciamo la velatura. Devo dire che questo passaggio è abbastanza impegnativo in quanto il tempo che lo zucchero caldo raggiunge il punto ottimale per velare, è veramente poco. Si riescono a fare 5/6 taralli e diventa troppo denso, per cui bisogna nuovamente rimetterla sul fuoco per ritrovare “quell’attimo fuggente”. Armatevi di santa pazienza. Mettete prima a bollire l’acqua con il limone e, visto che evapora durante la bollitura, mettetene sul fuoco un pò di più, l’importante è che il prodotto finito sia 125 ml, a questi ultimi aggiungete 125 ml di latte e con il pentolino sul fuoco cominciate pian piano, ad aggiungere lo zucchero. Appena prende bollore, calcolatevi 5/6 minuti e dovrebbe aver raggiunto la giusta densità per fissarsi sui taralli.
Poi c’è la versione GIALLA. In questi, ho semplicemente aggiunto, alla velata, un cucchiaio di pasta di limone, oltre a colorarli conferisce uno spiccato aroma di limone. In alternativa, si può anche aggiungere all’impasto.
P.S. Se occorre, quando rimettete lo zucchero nuovamente sul fuoco per sciogliersi, potete aggiungere un goccio di latte o acqua. Eventualmente, potete anche mettere la pentola a bagnomaria.
Ripubblico questa ricetta per partecipare al contest di Danita
Danita dice
Che meraviglia!!!!! Non li ho mai fatti!!! Prima o poi mi cimenterò anch’io 🙂
L'avvocato nel fornetto dice
te li consiglio, ricetta fidata e consolidata. se ti piacciono puoi aggiungere nell’impasto semi di finocchio.
Lucia dice
Ci riprovo 🙂 Dicevo che questa ricetta mi affascina perché profuma del mio Sud ed inoltre ha tutta la magia delle ricette di una volta, quelle che nonne e zie custodivano gelosamente e che per questa ragione finivano con l’ammantarsi di mistero 🙂 Sei stata brava a carpirla alla “zia”!
L'avvocato nel fornetto dice
Grazie Lucia, hai proprio ragione….. profumano di sud questi taralli. Io vivo in città e, a parte qualche panificio, non si trovano spesso ma sopratutto non sono come quelli di una volta …. una buona ragione per farseli in casa, non credi?
line dice
fina grazie questo è un dolce che ogni volta che vado in sicilia lo mangio e le porto per mia sorella miam:::
AdminAvvfornetto dice
Sono contenta di esserti utile e di portare un pò della mia terra anche lì. Hai visto che ho creato una categoria “la mia Sicilia”? Lì troverai, a breve, tante ricettine siciliane che ti faranno sentire più vicina a questa terra che ami tanto. Un bacio