Il cibo è cultura.
Bisogna ritornare alle nostre radici.
E’ necessario valorizzare le risorse della nostra terra.
Il segreto è partire dall’educazione alimentare dei bambini.
Questi e molti altri i punti che sono stati ribaditi nell’ambito della manifestazione curata dall‘Associazione nazionale Città dell’Olio, GIROLIO 2013, che si è tenuta a Ragusa, attraverserà sedici regioni italiane e si concluderà a Bitonto, in Puglia. La manifestazione ha come finalità e la rivalutazione dell’olio extravergine di oliva, in quanto alimento essenziale per una corretta alimentazione e evidenziare l’importanza della dieta mediterranea che comprende, oltre all’olio, anche tanti altri prodotti di eccellenza della nostra terra. Io ed altre amiche foodblogger (CosebuonediAle, Cuocicucidici, Ungiroincucina, Cardamomo&co., Ginestra e il mare) siamo state invitate all’evento per contribuire alla diffusione di questi importanti messaggi.
Il convegno, dal titolo “Il valore antropologico della dieta mediterranea. Dall’ulivo simbolo all’olio alimento”, si è aperto alla presenza del Presidente dell’Associazione nazionale Città dell’Olio, Dott. Enrico Lupi, ed è proseguito con interventi autorevoli quali quelli, solo per ricordarne alcuni, del Prof. Calabrese, medico nutrizionista, del Dott. Taverniti, del Dott. Giuseppe Cicero, dirigente dell’assessorato regionale delle risorse agricole e alimentari, che si è occupato, fra l’altro, del progetto Bimboil, girando in prima persona nelle scuole per ribadire l’importanza dell’educazione alimentare dei bambini. Questi ultimi sono stati coinvolti, attraverso un minicorso sulla conoscenza dell’olio, a partecipare dapprima all’assaggio dell’olio, direttamente “spillato” da un frantoio in miniatura allestito ad hoc e, successivamente, ad esprimere una loro personale valutazione sulla qualità dello stesso. Ad essi, ed anche a tutto l’auditorio, è stato insegnato il modo per capire le qualità di un olio; in particolare a come riconoscere l’amaro attraverso i lati della lingua e il piccante attraverso la gola. Sempre nella stessa convention, tenutasi il giorno 21 a piazza San Giovanni, il Prof Carlo Cambi, giornalista enogastronomico, ci ha letteralmente inchiodati alle poltrone affascinandoci con il suo intervento condito da sapiente cultura e conoscenza attiva. Senza mai essere prolisso ci ha “costretto” a riflettere sul fatto che l’olio, in fondo, è un succo di frutta, uno dei pochi prodotti dell’agricoltura che può essere consumato direttamente senza l’ausilio di processi industriali che ne altererebbero la struttura. Valorizziamo, ha continuato il prof. Cambi, le nostre risorse, ricordandoci che il bacino del mediterraneo è il cosiddetto Omphalos, l’ombelico, il centro di tutto dove, nell’antichità, ci sono stati sì tanti scontri ma anche tanti incontri di civiltà. Il prof. Cambi ci ha dato qualcosa su cui riflettere: comprendere che bisogna ritornare alle nostre origini, alla nostra storia, al passato, per affrontare, nel miglior modo possibile, il futuro!
Sempre nell’ottica della conoscenza del nostro territorio, perché per amare bisogna conoscere, siamo partite alla volta di Modica, presso la “Antica dolceria Bonajuto“, fiore all’occhiello della nostra splendida regione. In loco abbiamo assistito alla preparazione (e non solo) del lingotto Modicano e di altre prelibatezze quali: le impanatigghie (guscio di frolla con all’interno cioccolato e formaggio), i dolcetti di mandorla, il liquore al cioccolato, le scorzette di arancia cotte nel miele e meravigliosi cannoli che, come da tradizione Ragusana, vengono farciti con la ricotta vaccina.
Paghe di coccole e allietate dal profumo del cioccolato ci siamo dirette presso l’oleificio Gulino, a Chiaramonte Gulfi (RG), dove ci siamo immerse in un bosco di ulivi e, a seguire, abbiamo appreso, all’interno dello stabilimento, le varie fasi della lavorazione dell’olivo. In sede abbiamo appreso che nell’area dei Monti Iblei, nel sud della Sicilia, dalle piante che producono la “tonda iblea”, viene fuori un olio che per il suo particolare sapore e profumo che sa di carciofo, pomodoro ed erbe ha ottenuto il riconoscimento DOP “Monti Iblei”. Hanno spiegato che il momento migliore per la raccolta delle olive è quando queste cominciano a variare di colore e che, per raccoglierle, non bisogna scuoterle e colpirle ma coglierle a mano per evitare la rottura e la contaminazione, fenomeni che influenzerebbero inevitabilmente la qualità dell’olio. A seguire (e tutti potete immaginare quanto la cosa ci sia dispiaciuta) abbiamo degustato il pane con l’olio DOP, incantate dall’amore e dalla competenza dei proprietari che ringraziamo ancora per la loro disponibilità. Eccovi un assaggio
Al culmine di questa interessante giornata, accolte nella meravigliosa cornice di “Villa Fegotto”, abbiamo cenato in un’atmosfera di altri tempi. Questo il gustoso menù.
La mattina del giorno successivo siamo state condotte presso un’azienda agricola dove, in particolare le signore Margherita e Lina, ci hanno dimostrato l’affascinante lavorazione del pane – dall’impastamento alla cottura nel forno, rigorosamente a legna – dove, in una meravigliosa ottica di ottimizzazione/utilizzo delle proprie risorse, i ramoscelli di ulivo secchi vengono immessi nel fuoco al fine di conferire al pane un meraviglioso profumo. Ci siamo anche divertite a sentirle raccontare aneddoti che, divertimento a parte, ci hanno trasmesso l’amore di queste donne per la loro terra e per le loro tradizioni e il bisogno, direi quasi la necessità, che determinati valori entrino a far parte del patrimonio culturale delle generazioni future. Grazie Margherita e Lina.
E non è finita qui! Ritornate a “Villa Fegotto”, che abbiamo potuto apprezzare anche con la luce diurna, siamo state travolte dalla banda musicale e dalle danzatrici in costume tipico che ci hanno introdotto all’interno di un casolare dove, inebriate dal profumo della ricotta calda, dalla minestra di ceci e maiale, tipica della zona, siamo riuscite a percepire l’attaccamento della gente del luogo per il proprio lavoro e per la propria terra. Qui, la signora Sebastiana, insieme al nipote, quasi a testimoniare quel passaggio di “saperi/sapori” che costituiscono il segreto della vita, ci hanno fatto conoscere e assaggiare le loro prelibatezze. E che dire delle donne del luogo che continuano a lavorare al telaio con una sapienza e manualità che fa trasparire la passione per quello che fanno!
La giornata si è conclusa piacevolmente a Chiaramonte Gulfi, contrada Piano dell’acqua, dove si è giunti alla conclusione di questo Girolio 2013 a cura dell’associazione nazionale Città dell’olio. I nostri complimenti vanno non solo all’associazione ma anche a tutte le autorità locali che hanno collaborato all’iniziativa e ai produttori in loco che, con la loro disponibilità e con il trasporto che contraddistingue il popolo siciliano, hanno contribuito a rendere questi giorni indimenticabili.
Ginestra dice
articolo meraviglioso!!
Non vedo l’ora che si presenti un’altra occasione per abbracciarti di nuovo!
Ale
L'avvocato nel fornetto dice
La cosa è reciproca…..lo sai!