Un triste giorno di inverno, lo strudel stanco per il vento e il freddo che sentiva fin dentro le ossa, decise di prendersi una vacanza. Cominciò a sfogliare cataloghi di luoghi esotici e si rese conto di non avere abbastanza denaro per realizzare il suo progetto. “Mannaggia” pensò “e ora che faccio, dovrò rinunciare al mio viaggio?” Poi l’occhio gli cadde cade su un opuscolo, neppure tanto allettante, del Sud, in particolare della Sicilia. Lo strudel rimase affascinato da quelle immagini che sapevano di sale e di sole, di odori e sapori ma, proprio mentre vagava con la mente in quei luoghi lontani, gli sembrò di sentire la voce di sua madre che lo ammoniva: ” noi lì, non ci andremo mai! Fa troppo caldo e rischiamo di scioglierci al sole! E poi, ti ricordi cosa è successo ai nostri parenti canederli? Sono finiti dentro ad un pentolone di salsa e costretti a finire in loro giorni in compagnia degli spaghetti!” Il monito materno, benchè soltanto immaginato, lo fece uscire frettolosamente dall’agenzia di viaggi, ma per tutto il giorno non fece altro che pensare a quei colori, a quel mare. “Basta” pensò “ me ne frego degli avvertimenti della mia famiglia, vado in Sicilia “. La decisione era presa, così si affrettò a prenotare un b&b a Palermo, vicino piazza Politeama e, raggiante, aspettò con una inconsueta trepidazione il giorno della partenza. Il 5 febbraio 2014 arrivò in un battibaleno. Salì sull’aereo, un colorato aeromobile della compagnia MTC challenge, e si imbarcò verso questa nuova avventura. Non si era mai allontanato da casa, lui cosi friabile, così delicato e con quel carattere, come dire, neppure tanto dolce. Addirittura spesso si accompagnava con personaggi abbastanza loschi – lo yogurt, per esempio, per non parlare della panna acida ma, in fondo in fondo era un tenerone dal cuore morbido. Arrivato all’aeroporto di Punta Raisi si rese subito conto di aver fatto la cosa giusta. L’aria era tiepida, uno splendido sole brillava sul mare, leggermente increspato. Si sentì subito meglio. Prese un taxi per raggiungere la città. Durante il tragitto il tassista, un simpatico panino con la milza, gli elencò, con un calore tutto siciliano, quello che non doveva assolutamente perdersi durante questa vacanza. Era d’obbligo una visita a Monreale seguita dalla classica passeggiata a Mondello, da dove si sarebbe goduto il mare seduto in piazza, accanto a granite e brioscine, “gente altolocata” sottolineò il tassista. Non poteva neanche mancare una visita al centro storico dove, con molta probabilità sarebbe stato “abbordato”da qualche arancina o ancora meglio, da una stigghiola. “Meglio evitarle” lo ammonì il conducente “ se vogliono sanno essere indigeste”. Arrivato nell’appartamento, più informato della guida Michelin, decise subito di fare una passeggiata. Non perse tempo lo strudel, solo una veloce spolverata di zucchero a velo e scese in strada. Notò subito che la gente lo guardava incuriosita; forse per quel suo colore pallidino? Ma, si sa, i siciliani sono gente calorosa e, senza alcuna remora, lo affiancarono offrendo i loro consigli. Lui si rivolse subito ad un signore, abbastanza alto, dal colorito bruno, all’apparenza scontroso ma, ad un esame più attento, veniva fuori un animo gentile, direi quasi stucchevole: era un cannolo. Lo sconosciuto, alla richiesta dello strudel, non solo gli indicò la strada ma addirittura si offrì di accompagnarlo. Durante il percorso fecero una deviazione perchè il cannolo doveva passare a prendere da casa sua cugina, la cassata, per accompagnarla ad un controllo medico – a quanto pare aveva la glicemia troppo alta. Lo strudel non aveva idea che da lì a poco la sua vita sarebbe cambiata! Citofonarono e aspettarono. Si accese una stecca di cannella e diede quattro aspirate, tanto per ingannare l’attesa. All’improvviso avvertì un intenso profumo, di mandorle, di arance ma non capiva da dove provenisse. Si girò verso la fonte profumata e la vide. Bella, agghindata come una sposa, con un abito di pizzo bianco ed una sciarpa verde intenso. Una collana di frutta candita multicolore le impreziosiva il collo ed emanava un profumo! Restò impietrito, lo zucchero a velo si era disciolto così come la sua lingua …. non riuscì a dire una parola! La cassata, sensibile al fascino straniero, si avvicinò e con la vocina più zuccherosa che potesse fare , si presentò: ” Salve” disse “io sono cassata e tu?” “Io, io….mi chiamo strudel, sono triestino e…. e si innamorò! Da quel momento diventarono inseparabili, lei gli fece conoscere immediatamente la sua famiglia, non solo i parenti stretti, perchè si sa che una donna sicula non può camminare con degli sconosciuti, specialmente se del nord! Lo presentò ai fruttini di martorana, cugini di secondo grado, fecero anche un salto dalle zie, rimaste zitelle, le panelle, e, per completare il giro lo presentò anche a quello scontroso di suo zio il buccellato, così pieno di se, sempre tanto indisponente! Quando finalmente riuscirono a trovare un attimo tutto per loro, seduti in un bar di fronte il Teatro Massimo, si scambiarono promesse d’amore; la cassata gli promise che lo avrebbe seguito al Nord, si sarebbero sposati e, dalla loro unione, sarebbe nato uno strudel dal portamento del padre ma che, nel profondo, sarebbe stato dolce, proprio come la madre.
E questa è la mia irriverente proposta per l’MTC n. 36, diretto dalla vincitrice della scorsa edizione Mary del blog “la lasagna pazza” che non poteva farmi più felice scegliendo lo strudel che, per inciso, adoro!
Ingredienti per la pasta
150 g di farina 00
100 ml di acqua
1 cucchiaio di olio di oliva
1 pizzico di sale
Per la crema di ricotta
600 g di ricotta ben scolata
150 g di zucchero semolato
1 bacca di vaniglia
Per la pasta verde
50 g di farina di mandorle
70 g di zucchero a velo
1 cucchiaino di acqua di fiori di arancio
10 ml circa di acqua
1 pizzico di colorante verde per alimenti (in polvere)
Per il completare il ripieno
100 g di scorzetta di arancia candita
100 g circa di pan di spagna*
100 g di lamelle di mandorle
50 g di burro
Per la cioccolata
250 ml di latte intero fresco
50 g di zucchero
50 g di cacao amaro
10 g scarsi di amido di mais
la scorza grattugiata di mezza arancia
Prepariamo la pasta impastando tutti gli ingredienti con l’acqua leggermente riscaldata. Risulta morbida e appiccicosa ma, in seguito all’impastamento, acquista una consistenza perfetta. Coprirla e far riposare circa mezz’ora.
Nel frattempo mescoliamo la ricotta con lo zucchero e aggiungiamo la vaniglia. Tagliamo l’arancia a piccoli cubetti e sbricioliamo le fette di pan di spagna dentro un colino a maglie larghe.
Prepariamo la pasta di mandorle mescolando prima la farina di mandorle con lo zucchero poi mettiamo l’acqua di fiori di arancio, il colorante e poi a poco a poco l’acqua che prende. Dovete ottenere un panetto liscio e con una consistenza tale da poter essere modellato.
Stendiamo la pasta su un canovaccio infarinato dapprima con le mani poi con il mattarello. Quando è abbastanza sottile sollevarla e aiutarsi con le nocche delle mani per stenderla sempre di più.
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A questo punto cominciamo a spolverare tutta la pasta con le briciole di pan di spagna. Poi mettiamo la crema e cerchiamo di spatolarla delicatamente.
Poi mettiamo le scorzette di arancia e la pasta di mandorle che avrete formato a mo’ di cordone e cominciamo ad arrotolare.
Spennelliamo di burro fuso e cospargiamo lo strudel di mandorle. Infornare a °C 180 per circa 40 minuti.
La cioccolata si prepara mescolando tutte le polveri e poi, a poco a poco, inserire il latte caldo e mescolate energicamente per scongiurare la formazione di grumi. Rimettere sul fuoco fino ad addensamento.
§ Durante la cottura ho avuto l’impressione che la ricotta tendesse a fuoriuscire dallo strudel. Poichè era poggiato sulla carta forno, ho tirato fuori la teglia e ho accartocciato lo strudel con la sua stessa carta bloccandola con due mollette metalliche, quasi a fare una sorta di imbracatura….espediente riuscito!
§ Le mandorle si sono rivelate una scelta ottimale restituendo allo strudel parte della croccantezza che aveva perso a causa dell’ umidità della ricotta.
§ La cioccolata è abbastanza amara perchè serve a smorzare il dolce del ripieno
* Confesso di non aver fatto il pan di spagna ad hoc ma avevo delle fette avanzate in congelatore. In ogni caso per la mia ricetta guardate qui.
Con questa ricetta partecipo all‘MTC n. 36
Elena dice
C’è tanta, tanta, tantissima Sicilia….mi piace!
Raffaella dice
Lo strudel che avrei preparato io.
Domani.
Sono ancora sconvolta. Non so se mi riprenderò.
Sconvolta, perché ce l’avevo nel cuore, insieme alle arance del giardino del mio ragazzo.
Ancora, sconvolta, perché lo strudel dei miei desideri era UGUALE al tuo (eccetto che per i fruttini di martorana).
E, ancora e ancora, sconvolta, perché il mio strudel, sono sicura, non sarebbe mai stato bello e “sentito” come il tuo.
Col tuo permesso, condivido la tua ricetta sulla mia pagina. La sento “mia” come poche altre al mondo!
B-R-A-V-I-S-S-I-M-A.
E in bocca al lupo!.
alessandra dice
il racconto conferma che nel ripieno del tuo strudel c’era solo roba buona. di prima qualità. sopraf-fina.
e a questo punto è d’obbligo il nome del pusher 😉
non fosse altro per questa meraviglia di dolce che hai tirato fuori.
Su cui preferisco tacere.
Perchè son sempre un giudice- e per giunta sul blog di un avvocato.
E rischierei la ricusazione per indebita manifestazione del proprio convincimento.
Ma se poi potessi tacere con la bocca piena di questo strudel, beh, sarei una donna felice 😉
bravissima!!!
Chiara dice
La storia si legge da sola, davvero divertente e ricca di particolari. Ho letto il post tutto d’un fiato ridacchiando di tanto in tanto da sola davanti al computer. La ricetta sembra davvero buona!!un abbraccio
la signorina pici e castagne dice
quando ho vinto, scegliere il vincitore a mia volta non è stato affatto facile.
ma credimi e lo dico sul serio, ringrazio il fato di non aver proposto lo strudel : )))))))
povera Mari sto mese….
Filippo dice
Ho vissuto sulla mia pelle l’esperienza al contrario sud-nord e da cannolo, e anch’io mi sono innamorato della città e del suo “strucolo”, con la elle alla triestina. Ti c’ho pure portata…
Fina il racconto è assai gradevole, forse più del dolce.
Baci cuciniera
L'avvocato nel fornetto dice
Ti ci vedo come cannolo! All’apparenza duro e scontroso ma, se si riesce a “morderti”……!
Gaia dice
Ecco, complimenti.
Vedo che la ricotta si è sposata bene con il signor strudel!
Io temevo che mi si ammollasse tutto, e invece…
In bocca al lupo! la tua storia è veramente bellina!
Rosa Militello dice
E brava la mia amica che continua a stupirmi nonostante ci conosciamo da appena 38 anni (che impressione)!!!!! Complimenti per la fantastica storia…… per lo strudel i complimenti sono scontati.
cristiana dice
Incuriosita dal promo della Cornali è il primo strudel che vedo: grande! Su questa sfida mi sto impallando…tutto quello che mi viene in mente mi sembra scontato. Bella l’idea della pasta di mandorle…Dai ti sei tenuta: non è così irriverente…mi aspettavo un post sullo sconcio andante. In bocca al lupo Cri.
L'avvocato nel fornetto dice
Sconcio andante?…umm, ci penserò! Anche a me sembra tutto scontato specialmente in veste salato ma buttati e poi magari, in corso d’opera, arriva l’idea!
Mari dice
Cara Fina, quanto avrei voluto accompagnare il Signor Strudel nel suo viaggio a Palermo ed assistere al suo incontro con tutti quei fantastici personaggi che lo hanno accolto come un re e vedere il colpo di fulmine scoccato con la Signora Cassata. Grazie di cuore per il tuo racconto, che ho letto con molto piacere e che mi ha davvero molto divertito 🙂
Il tuo strudel è geniale, perfetto sotto tutti i punti di vista. Non è assolutamente facile e scontato fare un mix di due ricette così lontane per luogo e tradizione come lo sono lo strudel e la cassata. Però, il colpo di fulmine è scoccato in tutti i sensi. Non c’è un singolo particolare che non mi convinca, dal ripieno con la ricotta e quel rotolino verde di pasta di mandorle, al pan di spagna con le scorzette di arancia candita, dalla granella di mandorle sulla superficie, alla salsa d’accompagnamento al cioccolato che spezza la dolcezza di tutto l’insieme. Bravissima!
Grazie mille per questa tua proposta.
Mari
L'avvocato nel fornetto dice
Grazie Mari e ancora complimenti per la scelta. Mi sa che qualche altro strudel mio ti tocca!
Patty dice
Fina, se fosse per me qui ci sarebbe il premio! Se fossi io il terzo giudice, te lo darei immantinente. Una versione magnifica che riassume in un attimo tutta la tua terra. Ecco. Intanto io me lo sogno ad occhi aperti.
Spettacolo.
PAt
L'avvocato nel fornetto dice
Grazieeee Patty per la fiducia, ti credo in parola. E comunque non vorrei essere al posto di Mari…cavoli quanto sarà difficile scegliere!
Enza India dice
Fina, il tuo racconto è godibilissimo e goloso, 10 e lode all’inventiva!!
Enza
AngelaS dice
Complimentissimi per la storia e per la ricetta! Sono stata rapita dalla storia e poi la ricetta… wow, sappilo, te la copierò a breve, mia madre adora lo strudel e la cassata… volevo un’idea originale per il suo prossimo compleanno e penso che più azzeccata di così sarebbe impossibile!
Grazie e ancora complimenti 😉
AngelaS.
L'avvocato nel fornetto dice
Grazie a te per il tuo passaggio!
cosebuonediale dice
Ahahahah….muoro!!! La storia dello strudel pallidino che arriva in Sicilia è favolosa!! =)
Valentina dice
La tua storia dello strudel “in trasferta” e innamorato mi è piaciuta da morire, tanto che l’ho appena letta a mia figlia, che è a casa con l’influenza, al posto di una normale favola 🙂
Hai osato con la tua ricetta, e osato bene! (quel cordone di pasta di mandorle poi ci sta proprio bene e al taglio da un bellissimo effetto)
Complimenti! Da questa sfida stanno come al solito venendo fuori idee strepitose!
Ciao! Valentina.
L'avvocato nel fornetto dice
Onorata di aver allietato il pomeriggio di tua figlia! Grazie per i complimenti
Fabiana-fabipasticcio dice
Splendido strudel e quel tocco di verde è eccezionale davvero!
Bravissima, ma mica c’erano dubbi 😉
Buon fine settimana e sorrisi a profusione 😀
L'avvocato nel fornetto dice
Grazie Fabi!
Roberta dice
Questo Strudel che se ne va in giro per Palermo in compagnia del signor Cannolo e della sua bella Cassata, lo adoro. Certo non mi dispiacere una bella fettona di questa tua siculissima proposta, cara Fina…e mi sa anche che tu ti sia conquistata uno degli ambitissimi premi della Gennaro….
L'avvocato nel fornetto dice
Dopo miss raviolo 2013, mi aspetto di tutto!
Forno Star dice
Lo sapevo che non dovevo aspettare troppo… mi hai fregato l’idea!!! Ma noi siamo troppo sicule inside!!! 😀
L'avvocato nel fornetto dice
E se mi “copi” tu, non mi offendo!
barbiemagicacuoca dice
non ci credo!!! questo è uno strudel ripieno di cassata!!! tu sei geniale.
L'avvocato nel fornetto dice
Hai guardato bene tutte le proposte? I colpi di genio si trovano altrove, credimi!
Stefania dice
fina, sono incantata! Con questo tuo divertente racconto ho fatto un giro gastronomico virtuale per questa nostra bella città! E che fantasia! Mi inchino di fronte a tanta bravura, narrativa e culinaria!
L'avvocato nel fornetto dice
Ste, è San valentino, sono ispirata!
Flavia dice
Che bellissima storia d’amore e che bellissima idea …. Il ripieno della cassata nello strudel…sei geniale amica cara, un abbraccio fortissimo, Flavia
Fabiana dice
Irriverente????
Non direi proprio, semmai audace…….una fetta molto seducente!:)))