Ed eccomi di nuovo ad illustrarvi uno strudel, anzi uno “strucolo”! Si tratta di una versione salata della quale ignoravo l’esistenza e che mi ha molto incuriosita sopratutto per la modalità di cottura; lo strucolo, infatti, viene bollito avvolto in un canovaccio. Ringrazio Mary, detentrice dello scettro di questo mese ma sopratutto l‘MTC per l’incredibile lavoro di “acculturamento culinario” ( e non solo) che, mese dopo mese, infondono, con grazia, in tutti quelli che, oramai soggiogati dal gioco, non riescono più a distaccarsi. Vi giuro – è un droga! Mentre mi apprestavo ad inventare un ripieno per lo strucolo, mi ricordai mia madre che, moltissimi anni fa, preparava una sorta di strucolo con la pasta fresca ripiena di ricotta e spinaci e avvolta nella carta argentata. Poi lo metteva a bollire e, una volta cotto e tagliato a fette, lo cospargeva con del formaggio, fiocchetti di burro e lo metteva a gratinare. A parte la gratinatura, lo strucolo mi ha ricordato non poco quel piatto; probabilmente mia madre, grande cuoca, scopiazzava uno strucolo, ma senza saperlo.
Da sfegatata appassionata di zucchero devo riconoscere di aver preferito lo strudel dolce ma, ed è proprio questo lo spirito di questa singolar tenzone, non ho potuto fare a meno di provare anche questa versione. Ho usato, proprio come mia madre, la ricotta e delle bietoline fresche appena raccolte dalla campagna e quindi con un sapore dolcissimo. Ho aggiunto anche della salsiccia creando un ripieno molto classico. Per quanto riguarda la salsa di accompagnamento, giusto per dare una marcia in più al ripieno, ho realizzato una salsa di accompagnamento piuttosto strong: una besciamella alla ‘nduja.
Ingredienti per la sfoglia
150 ml di farina 00
65 ml di acqua
1 cucchiaio di olio di oliva
1 pizzico di sale
Ripieno
200 g di salsiccia
200 g di biete bollite
200 g di ricotta di pecora
1 uovo
1 scalogno
1 spicchio di aglio
sale
olio di oliva
1 cucchiaino di semi di finocchio
Salsa
200 ml di latte
10 g di farina
10 g di burro
20 g di ‘nduja
caciocavallo fresco grattugiato
Per prima cosa ho preparato la pasta utilizzando la ricetta di Mary. Ho solo dovuto aggiungere poca acqua in più per ottenere un panetto abbastanza sodo che ho messo a riposare prima di stenderlo sopra un canovaccio pulito e infarinato. Semplice esecuzione: impastare tutti gli ingredienti insieme con acqua tiepida e fare riposare. Stenderlo con il mattarello, abbastanza sottilmente, e poggiarlo su un canovaccio infarinato completando la stesura.
Soffriggere l’aglio in 2 cucchiai di olio di oliva e, appena imbiondito, gettarvi le biete ben scolate. Basta qualche minuto affinchè prendano sapore e si asciughino per bene. Regolare di sale. Una volta tiepide tagliuzzarle finemente e aggiungerle alla ricotta, inserire anche l’uovo e amalgamare bene tutto l’insieme.
Soffriggere lo scalogno, finemente tritato, con circa 2 cucchiai di olio di oliva e aggiungere i semi di finocchio. Togliere la salsiccia dal budello e sbriciolarla all’interno dello scalogno. Cuocere fino a farla caramellare. Inserire anche questa nella ricotta.
Quando la farcia si è intiepidita spalmarla sulla sfoglia avendo cura di lasciare circa 2 cm per lato.
Ripiegare tutti lati e cominciare ad arrotolare la sfoglia.
Avvolgere questo rotolo nel canovaccio sottostante e chiudere i lembi esterni con lo spago. Mettere a bollire in una pentola che lo contenga (io ho usato la pesciera) con acqua già a bollore per circa 35/40 minuti.
Una volta cotto estrarre il rotolo e dopo qualche minuto togliere il tovagliolo e fare intiepidire prima di affettare.
Nel frattempo preparare la besciamella che sarà abbastanza fluida. Tostare la farina con il burro e aggiungere il latte caldo. Portare a cottura (almeno 10/15 minuti dal bollore) e inserire la ‘nduja prima di spegnere il fuoco per farla amalgamare bene.
Servire le fette di strucolo con la besciamella a parte e con una spolverata di caciocavallo fresco.
Con questa ricetta partecipo all’ MTC n.36
alessandra dice
E acculturiamoci, va’… qui lo strucolo si fa con la ricetta di Mari, anche nella versione gratinata: tagli a rondelle, le sovrapponi in teglia, ciuffetti di burro e parmigiano e via in forno a gratinare. E’ uno dei piatti forti delle cene in piedi della suocera e non vedo l’ora di proporle le varianti dei vostri ripieni.
Per ora, però, me li godo io e li apprezzo oltre ogni dire: il finocchietto con la salsiccia, che è roba tutta palermitana, il caciocavallo che rinvigorisce ulteriormente il ripieno, la bechamelle alla ‘nduja, che dimmelo un po’, fina, dov’è che le peschi, certe idee… e meno male che sei tipa da dolci…
sempre più brava!
Roberta dice
Le biete la ricotta di pecora la ‘nduja…credi che possa trovarne una qualunque di queste cose quassu’ in Olanda? Ecco, mi limito a sognarlo il tuo strucolo……
L'avvocato nel fornetto dice
Magari non troverai queste cose ma, sicuramente, ne troverai altre altrettanto buone…..forse!
Mari dice
Cara Fina, lo strucolo con ricotta e spinaci e con la pasta all’uovo è proprio quello classico di queste zone e quindi tua madre senza saperlo preparava proprio quello che si trova in tante trattorie del Carso triestino, ovvero lo strucolo in straza de spinaze 🙂
Tu ne hai preparata una variante, più saporita e ben pensata, con le bietoline della campagna che avranno avuto sicuramente un sapore incredibile in quanto appena raccolte e con l’aggiunta della salsiccia a dare tanto sapore. E poi ti confesso che quella besciamella alla ‘nduja mi piace tantissimo e proverò a farla.
Grazie mille per esserti cimentata anche con questa preparazione salata.
Mari
stefania dice
La ricetta di questo mese ci ha letteralmente stregate! Anche mia mamma fa uno strucolo senza sapere che è uno strucolo, esattamente come quello di tua mamma. solo che lo fa con la pasta all’uovo.
Sapore classico ma deciso, e la besciamella alla ‘nduja deve essere una bomba!
Valentina dice
Ma sai che io, che pur come te ero partita dal dolce e solo dopo è arrivato il salato, ho fatto una scoperta con questo strucolo bollito?! Dici bene a proposito dell’acculturamento culinario dell’MTC: si imparano un sacco di cose, si scoprono ingredienti e tecniche nuove…e si ammirano strudel come il tuo 🙂
Gli ingredienti che hai scelto mi piacciono tanto, non sono abituata al piccante della ‘nduja, ma una punta di salsa briosa sopra quel ripieno deve starci davvero bene!
Ciao!
Monica dice
Molto bella la ricetta, un classico con una nota aromatica forte della salsiccia che la rende unica e deliziosa…e poi la besciamella così saporita dev’essere fantastica!
http://yayetta-oneinamillion.blogspot.it/
Elena dice
Mmmm…classico ma con brio!!
Flavia dice
Beh che ti devo dire? Quella salsa alla ‘nduja deve aver dato al tuo Strucolo un bel contrasto ….un buon equilibrio…. Brava Fina! Baci, Flavia
Forno Star dice
Ormai a te lo strudel ti fa un baffo! Cioè fra quelli che hai preparato per te e quello per me, non ci sono più segreti… e forse, anche io, amante del dolce ho adorato di più quello fatto insieme… peccato che non l’hai potuto assaggiare :/
Ma lo rifarò, appena sto meglio e ve lo faccio assaggiare 🙂