Questa settimana sono stata latitante e chi ha letto il mio ultimo post può intuirne il motivo; ho accolto il cucciolo trovatello in casa!
Magari vi sembrerà una cosa normale ma, vi assicuro, per me è stata una decisione molto sofferta. Come potete immaginare avendo due figli grandicelli è da tutta una vita che pongo il mio rifiuto alle loro continue richieste di un cane a casa. Vivo in città e la mia casa non è certo adatta ad un pelosetto che vaga fra mobili e parquet, inoltre, lo dico con sincerità, non sono stata mai particolarmente attratta dagli animali; li ho sempre guardati, ma da lontano! Quando però, la settimana scorsa, lui si è presentato davanti la porta di casa (accompagnata da Emilia che lo ha trovato), e mi ha guardato con quegli occhioni tristi, le mie difese sono crollate. Ve lo presento ufficialmente poichè, da oggi, anche lui farà parte dei racconti che accompagnano i miei post. Questo è RUM!
Ed ora lo sfincione che non pretende di essere la ricetta originale di quello Bagherese ma è una mia personale interpretazione.
Ingredienti
1 kg. di semola di rimacinato
500 g di farina 0
15 g di lievito di birra
20 g di sale
50 g di strutto
850 ml di acqua t.a.*
Per il condimento
500 g di ricotta di pecora
1 grossa cipolla bianca
6/7 acciughe
100 g di caciocavallo fresco
1 bicchiere di olio di oliva
pangrattato
origano
Preparate il condimento mettendo a stufare la cipolla, affettata, con un bicchiere (quello di carta) di olio. Aggiungete le acciughe che si scioglieranno amalgamandosi alle cipolle. Salate le cipolle e fatele cuocere circa 20 minuti a fuoco basso. Se occorre aggiungete qualche cucchiaio di acqua.
Per l’impasto dello sfincione mi sono aiutata con la planetaria. Sciogliete il lievito in poca acqua tiepida e inseritelo, insieme alle farine, nella planetaria con l’accessorio foglia. Aggiungete l’acqua a poco a poco e prima dell’ultimo bicchiere di acqua, inserite il sale. Lavorate l’impasto qualche minuto e poi inserite lo strutto. Quando l’impasto è ben amalgamato mettetelo su un piano di lavoro e impastate con le mani, eventualmente usando anche qualche spolvero di farina. Il risultato deve essere un impasto morbido ma che non si appiccichi al piano di lavoro. Fatelo riposare sul piano di lavoro coperto da una ciotola per circa 45 minuti.
Trascorso il tempo di riposo dell’impasto dividetelo in due e stendetelo con le mani sulle teglie oleate. Lo spessore dovrà essere poco meno di un dito*. Mettete il caciocavallo a pezzetti in ordine sparso e a seguire le cipolle, già tiepide, il pangrattato e, per ultimo una spolverata di origano.
Mettete le teglie dentro al forno spento in attesa che lieviti l’impasto. Con questa dose di lievito ci vorranno circa 2 ore. Trascorso il tempo necessario togliete le teglie dal forno, accendetelo a °C 200 e quando ha raggiunto la temperatura, spezzettate la ricotta a ciuffetti sullo sfincione e infornatele.
* La quantità di acqua potrebbe leggermente variare. Questa quantità è tarata su una semola marca Tomasello e una 0 Coop.
* E’ una questione di gusti. Io non amo lo sfincione molto alto per cui la stendo abbastanza sottile (circa un dito) e con questa quantità ho riempito due teglie del forno da 60 e una teglia tonda piccolina
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