Ennesimo MTC (il n. 34): questa volta spazio alla fantasia. Non una ricetta ma un ingrediente che può essere declinato in tutte le sue possibili varianti: le castagne. La sfida, a prima vista facile, data la quasi assoluta mancanza di limiti, si è rivelata un’ardua impresa. Troppe ricette in mente, troppi accostamenti, troppe varianti …. difficile scegliere! L’unica cosa che mi ha aiutato, nell’attuare una prima – ma decisiva – scrematura, è stata la mia indole zuccherina che mi ha inesorabilmente fatto virare verso una preparazione dolce. Il post della “signorina” Pici e Castagne, colei che meritatamente detiene lo scettro di questo mese, è stato fantastico! Le foto, l’atmosfera che ho respirato mi hanno riportato indietro negli anni e, mentre leggevo per l’ennesima volta il post, mi è venuto in mente un periodo della mia vita, sicuramente uno dei più belli. I miei figli erano piccoli e, quando il tempo lo permetteva, ci recavamo, giusto in questo periodo, a raccogliere le castagne in un paesino delle Madonie, Castelbuono, vicino la più nota Cefalù che, per certi versi, mi ricorda Piancastagnaio. Ricordo ancora con quanto entusiasmo e curiosità i bambini cercavano di aprire il riccio per far uscir fuori le castagne. Come se fosse allora riprovo quelle sensazioni di gioia, di serenità, mista già allora, a preoccupazione. Sono sempre stata una madre particolarmente ansiosa e, già da allora, quando per attimi mi proiettavo nel loro futuro, ero piena di ansie e di dubbi. Avrei voluto fermare il tempo e fissare per sempre quello sguardo felice. Saranno sempre così? ed io sarò in grado di fare tutto ciò che è possibile per evitare che soffrano? Adesso, con qualche anno in più sulle spalle, una sola certezza: per quanto un genitore possa, anche se solo per amore, cercare di indirizzarli verso quella che ritiene la scelta più giusta (ma poi chi lo dice che è quella giusta?) non bisogna forzare la mano ma assecondare e, anzi, sostenere le loro aspirazioni, i loro sogni, i loro desideri. L’unica cosa veramente importante è essere accanto a loro, non solo con il corpo ma anche con l’anima, per sostenerli ma non spingerli, per asciugare loro le lacrime ma non per evitare che essi piangano. Sbaglieranno o forse no, cadranno o forse no, ma non possiamo e, sopratutto, non dobbiamo impedire che questo accada. E’ la loro vita non la nostra!
Ingredienti
200 g di farina di castagne
50 g di farina 00
100 g di zucchero semolato
90 g di burro
2 uova intere
2 chiodi di garofano
1 pizzico di sale
Per il ripieno
200 g di formaggio quark
200 g di ricotta
130 di zucchero
2 uova
1 cucchiaio di maizena
il succo e la scorza di un mandarancio
1 cucchiaio di granella di fave di cacao tostate
per la salsa
1 loto
1 cucchiaio di zucchero
2 cucchiai di grand marnier (facoltativo)
Per preparare la frolla ho utilizzato la planetaria, con la frusta piatta. La farina di castagne si è comportata come una normale 00, forse solo un poco più umida. Il “problema” l’ho risolto con un maggiore riposo in frigo. Unica raccomandazione, poiché ho usato come aromatizzazione i chiodi di garofano, di pestarli molto bene. Io ho usato un batticarne ma, ovviamente, va bene anche tritarli in un mortaio. Dopo il riposo in frigo ho steso la pasta non troppo sottile (circa 3 mm) e ho foderato uno stampo quadrato da 20 cm. Con le eccedenze ho ricavato dei biscottini, a forma di castagna, che usato come decorazione (alcuni). Dopo aver bucherellato il fondo della frolla, ho messo in frigo fino al momento di riempirla (circa mezz’ora).
Per la crema, prima volta in assoluto, ho usato il quark miscelato alla ricotta precedentemente messa a scolare, in frigo. In pratica ho mescolato i due formaggi, aggiunto lo zucchero, il cucchiaio di maizena, le uova battute e il succo e la scorza dell’agrume. Non è necessario usare la planetaria in quanto il composto risulta ben amalgamato, senza grumi e anche dopo la cottura, ben soffice. Quando è pronta aggiungere la granella di cioccolato e riempire il guscio di frolla. Infornare a °C 190 per circa 40/45 minuti. Deve ispessire ma non spaccare.
Per la salsa ho optato per una semplicissima salsa ai loti. Ho frullato il frutto, dopo averlo spellato, con un minipimer. Ho aggiunto lo zucchero, il succo del mandarancio e 2 cucchiai di liquore.
E’ una ricetta veramente semplice anche se “dignitosa”. Le uniche note che la innalzano ad un livello più elevato, facendola venire meno al “dictat” della cucina povera è la granella di fave di cacao e il grand marnier…..basta ometterle ma vi assicuro che ci stanno veramente bene!
Con questa ricetta partecipo al MTC
erina saguto dice
ciao fina, complimenti, ma volevo chiederti. dove trovo il formaggio quark e le fave di cacao tostate ? grazie
posso usare il phidadelfia?
L'avvocato nel fornetto dice
Ciao Erina. Le fave di cacao tostate (in granella) le ho comprate a Modica. Puoi sostituirle con gocce di cioccolato. Il quark lo trovi in quella salumeria nuova che hanno aperto in via garzilli. A Palermo lo trovi solo lì. Con il philadelfia certo che si può fare ma acquista un altro sapore, il quark è più delicato, oserei dire più insapore.
alessandra dice
sarà arrivato il commento??? mah….
L'avvocato nel fornetto dice
Sisi
alessandra dice
Post che avrei potuto scrivere io, per la prima parte: alla fine, la fatica più grande è arrivare a comprendere che devono fare da soli. E che star loro vicino significa stare a fianco, ma mai di fronte, a far da cuscinetto o da apripista. Ci ho messo quasi diciotto anni- e anche se oggi sono consapevole cheavrei dovuto farlo prima, la tentazione di decidere per lei per tenere a bada le mie ansie c’è ancora. Ma poi penso al soprannome che mi ha dato mia figlia (“mamma ansiosa 66”) e cerco di stare al mio posto…
Laddove non avrei potuto scrivere io, invece, è la parte che riguarda la ricetta: in primis per il loto che qui in Liguria non si è mai visto (almeno, io non l’ho mai visto, ma credo di essere in buonacompagnia). E poi per la raffinatezza degli equilibri: chiodi di garofano, sentore di mandarino, fava di cacao… qui siamo ai piani alti della declinazione della castagna. E anche se ormai ci hai abituato a queste prodezze, scoprirne di nuove, ogni volta, è sempre una soddisfazione enorme. Chapeau, fina, chapeau…
L'avvocato nel fornetto dice
Ma dai Ale mi fai montare la testa!!!
la signorina pici e castagne dice
ho qualcheproblema a lasciarti i commenti, ma spero che almeno uno su quattro ti arrivi!!!!
complimenti per la ricetta, la base con la farina di castagne, la ricotta, i chiodi di garofano e la fava di cacao..
se non ho parole mi comprendi lo stesso vero??? : ))))
baciooo
L'avvocato nel fornetto dice
Scusa Serena i tuoi commenti sono arrivati ma erano finiti nello spam…li ho recuperati tutti e ti ringrazio per le tue parole!
la signorina pici e castagne dice
oh che fine ha fatto il mio commento???
sparito?? : ((((
volevo farti i complimenti per la crostata.. la base con la farina di castagne e poi i formaggi e le spezie!!!
un abbinamento perfetto ed un’ armonia di sapori che non lascia repliche.
bravissima!!!!.
la signorina pici e castagne dice
quello che scrivi è sacrosanto… come darti torto?
e la tua crostata mi lascia così, stecchita!
amo moltissimo le spezie e ritrovarmi qui l’ abbinamento con chiodi di garofano e fava di cacao non può che aprirmi il cuore..
e poi la ricotta su una crostata di farina di castagne ci sta meglio di tante altre cose complicate, il quark no0n me lo aspettavo è vero, ma dopo aver letto tutta la ricetta l’ unica cosa che mi viene da dire è: ora ci provo, vai.
un abbraccio fortissimo!!!.
elifla dice
Castelbuono…che ricordi che mi hai fatto tornare alla mente, perché nel cuore ci sono sempre, ci abbiamo fatto la seconda festa di matrimonio, quella più bella , con tutti gli amici….. ci voglio tornare, amo quel paesino in ogni periodo dell’anno, ma credo che l’Autunno sia quello in cui dà il meglio di sé!!! Nel frattempo ti dico che questa crostata entra nelle mie corde, per i cachi, per il quark ….. insomma Fina, urge rivederci presto!! Un bacio Flavia
L'avvocato nel fornetto dice
Che aspetti? Organizziamo a Castelbuono?
Mapi dice
Parole sante, cara Fina: i genitori cercano istintivamente di risparmiare ai figli errori e sofferenze, ma a un certo punto ci si rende conto che ognuno deve percorrere la sua strada e che il nostro compito è quello di aiutarli ad andare al fondo di loro stessi, stando loro accanto. Li sosteniamo quando ne hanno bisogno, li incoraggiamo, li aiutiamo a scegliere dando loro i giusti criteri di valutazione e poi ci godiamo lo spettacolo delle loro vite.
Come uno spettacolo è questa crostata, che vede le castagne abbinarsi a una deliziosa crema al formaggio e a una crema di loti che, proprio con le castagne, vanno a nozze.
Una grande interpretazione, la tua: di cuoca ma soprattutto di mamma. 🙂
L'avvocato nel fornetto dice
Grazie Mapi….per tutto!