La cucina siciliana è, secondo il mio parere, la cucina dell’inventiva per eccellenza. Le polpette sono state sempre un must delle nostre tavole e mentre per quelle di carne ritrovo l’inventiva nella necessità di dare maggiore sprint ad una carne che, diciamolo pure, in terra siciliana non ha mai eccelso, per quelle di pesce …chissà! Ma è stato, in ogni caso, geniale quella donna (probabilmente) o quell’uomo (difficile) che, in un tiepido pomeriggio primaverile cominciò a diliscare del pesce rimasto per la sera e dopo averlo triturato, magari a coltello, aggiunse, sia per insaporirlo che per ottenere una certa consistenza, aromi, pane duro, formaggi e varie.
Io ve le propongo di sarde; un pesce azzurro, sano, salutare, economico e sicuramente da valorizzare!
Ingredienti
500 g di sarde già diliscate
70 g di pangrattato
30 cipolla
1 mazzetto di finocchietto
50 g di grana grattugiato
30 g di pecorino
1 uovo
20 g di passolini
sale e pepe
olio
Per il sugo
1 barattolo di 500 g di salsa di pomodoro (possibilmente home made)
1/2 cipolla
sale pepe
basilico fresco
Spadellate qualche minuto la cipolla triturata e il finocchietto con un poco di olio e un pizzico di sale.
Preparate il sugo di pomodoro con un leggero soffritto di olio e cipolla e allungatelo con un bicchiere di acqua.
Ripulite ulteriormente il pesce tirando con una pinzetta per le sopracciglia le eventuali lische concentrate sopratutto lungo la parte centrale. Tritate a coltello o nel frullatore molto velocemente; non devono essere a pappetta! Unite il formaggio e il resto degli ingredienti. Formate delle palline grosse poco più di una noce, compattate bene. In una larga padella mettete un filo di olio e aggiungete le palline di sarde, mescolate delicatamente in modo da fare sigillare ogni lato.
A cottura ultimata, circa 10 minuti, toglietele ad una ad una ed inseritele direttamente nel sugo di pomodoro che è ancora in cottura.
Lasciatele cuocere circa mezz’ora a fuoco basso e con la pentola coperta. Servitele tiepide e con un sugo bello denso….scarpetta assicurata!
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