Spiego rane e cavoli? Questa sfida dell’MTC, a tema miele, mi avrebbe pericolosamente portato a realizzare una ricetta dolce facendomi interrompere per l’ennesima volta la mia dieta, oramai ironicamente battezzata – dieta a singhiozzo. Quindi, proprio come nel famoso detto salvare capre e cavoli, io con rane e cavoli, tutto sommato un piattino non eccessivamente calorico, ho salvato la mia dieta e ho partecipato all’MTC …. più di così! Una volta scelta la categoria è stato fin troppo facile per me, sicula inside, pensare all’agrodolce che accompagna tanti piatti della nostra tradizione, il pesce in particolare. Il cavolo invece, al di la del gioco di parole, l’ho scelto per il colore perchè, come si sa un piatto si mangia prima con gli occhi. Il miele che ho utilizzato è quello di sulla*. Confesso di non aver fatto un particolare studio sul tipo di accoppiamento ma, quello di sulla, è il miele di casa mia quello prodotto attorno alla mia terra che, per l’appunto, abbonda di campi di sulla. In qualche modo assaggiandolo con attenzione riporta l’idea degli agrumi che sposano bene con il pesce. E allora è fatta!
Comunicazioni di servizio: La ricetta è stata lanciata da Eleonora e Michel del blog Burro e Miele che erano stati decretati vincitori nella precedente sfida da Vittoria del blog la cucina piccolina…… spero di non aver dimenticato nessuno!
Ingredienti per 4 persone
2 filetti di rana pescatrice
1/2 cavolo viola
2 cucchiai di miele di sulla
1/2 bicchiere di aceto bianco
polvere e filetti di arance siciliane essiccate
20 g di pinoli
olio di oliva
Lavare il cavolo e affettarlo sottilmente. Metterlo a stufare in una padella con un filo di olio, un poco di acqua e sale. Deve diventare morbido. A fine cottura aggiungere il miele e mescolare bene poi aggiungere l’aceto e farlo sfumare per bene. Tenere in caldo.
Tagliare ogni filetto in modo da ricavare quattro pezzetti cicciotti e regolari. Togliere per bene la pellicina che li avvolge per evitare eventuali arricciamenti in fase di cottura. Mettere sul fuoco una padella antiaderente velata di olio e, appena è ben calda, poggiare sopra 4 pezzi di rana a volta. Fate in modo in questa prima fase di schiacciare leggermente con la forchetta i pezzi di pesce. Appena si forma la crosticina girare dall’altro lato. A fine cottura (il pesce diventerà di un bianco più intenso) regolare di sale e aggiungere la polvere di arancia essiccata.
Tostare i pinoli e impiattare il pesce utilizzando come base un mucchietto di cavolo e guarnire con un filetto di scorza di arancia e qualche pinolo tostato.
* Se sei curioso guarda qui
alessandra dice
anch’io son cascata nell’equivoco… e non ti nascondo che mi avrebbe incuriosito tanto quanto. non so però se l’avrei commentato con lo stesso slancio con cui commento la tua proposta, da accanita fan della rana pescatrice quale sono. Qui non la trovo e mi accorgo solo adesso di quanto fosse importante, per la mia cucina e per la mia dieta. L’ho anche provata col miele, mai col cavolo rosso, ma l’accoppiata ci sta tutta e convince, da qualsiasi parte la si consideri, presentazione inclusa. Bravissima!
lagaiaceliaca dice
il cavolo rosso mi piace molto, e la rana pescatrice piane molto a mio marito.
l’abbinamento mi sembra perfetto, quindi per accontentare capra e cavoli di casa mia ti copierò molto presto la ricetta 🙂
sempre cose belle quando si passa da queste parti, ma si sa, è per default
Paola dice
Quando ho letto di rane, mi sono subito allarmata, aspettandomi di trovare coscettine piccine e scheletriche adagiate su una fogliolina di cavolo. Non avevo pensato minimamente alla possibilità che potesse essere la rana pescatrice e leggerla tra gli ingredienti mi rincuora. Mi piace questa tua idea agrodolce (che adoro anche, pur non essendo siciliana, ma anche a Napoli l’agrodolce è abbastanza utilizzato) e mi piace quel bel colore viola del cavolo che contrasta bene col bianco della rana (pescatrice) e l’arancio degli agrumi 🙂
Flavia (elisa Baker) dice
E non solo non hai dimenticato nessuno, e non solo non hai interrotto la dieta … ma hai anche soddisfatto oltre che al palato anche la “vista” …brava ragazza!